Orietta Berti - Musica italiana.es

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Orietta Berti, nome d'arte di Orietta Galimberti, (Cavriago, 1º giugno 1945), è una cantante italiana.
Artista particolarmente amata dal grande pubblico, per più generazioni, soprannominata "la marmotta di Cavriago", nel corso della sua carriera ha venduto oltre 15 milioni di dischi, ottenendo quattro dischi d’oro, un disco di platino e due d’argento.
Orietta comincia a cantare giovanissima, spronata dal padre, grande appassionato di musica lirica. Studia musica e canto lirico. Partecipa alla prima manifestazione canora ufficiale, "Il disco d’oro" a Reggio Emilia, con "Il cielo in una stanza" di Mina. Qui arriva in ex aequo con un’altra debuttante che avrà anch’essa grande successo Iva Zanicchi.
In questo concorso al teatro Municipale di Reggio Emilia, conosce il maestro Giorgio Calabrese che le propone un contratto discografico.
Inizia quindi la carriera artistica nel 1962, incidendo i suoi primi 45 giri per la Karim, che passano inosservati.
Firma poi nel 1964 un contratto per la Polydor, incidendo le canzoni di Suor Sorriso, tra le quali si fa notare Dominique, che ottiene anche alcuni passaggi televisivi.
Orietta Berti nel 1964La cantante s’impone all’attenzione del pubblico e il successo arriva l'anno dopo con "Tu sei quello" che vince Un disco per l'estate 1965 e la Mostra Internazionale di Musica Leggera; nel 1966 partecipa per la prima volta al Festival di Sanremo con "Io ti darò di più", scritta da Alberto Testa e Memo Remigi.
Nello stesso anno vince il Festival di Lugano con Ritorna il sole, e viene pubblicato il suo secondo album.
Orietta Berti e Umberto Bindi in sala d'incisione nel 1965Torna a Sanremo nel 1967 con Io, tu e le rose, canzone che, pur se ricordata spesso per essere stata citata da Luigi Tenco nel suo biglietto d'addio, è un altro dei suoi grandi successi.
Registra il suo terzo album a Parigi, con l'orchestra di Sauro Sili, e partecipa al Festival delle Rose 1967 con Io potrei, scritta da Federico Monti Arduini.
Con Non illuderti mai si classifica al secondo posto a Un disco per l'estate 1968; in autunno pubblica il suo quarto album e partecipa a Canzonissima con Se m'innamoro di un ragazzo come te, scritta da Toto Savio.
Nel 1969 il maggior successo è L'altalena, anche questa presentata a Un disco per l'estate.
Gli anni '70  [modifica]Il nuovo decennio si apre con una serie di successi: "Fin che la barca va" del 1970, forse la sua canzone più conosciuta (classificatasi al terzo posto a Un disco per l'estate 1970), "Tipitipitì" dello stesso anno, "Una bambola blu" (presentata a Canzonissima) e "Via dei Ciclamini" del 1971 (canzone apparentemente spensierata ma che in realtà, nel testo, affronta il tema della prostituzione), che entrano nei primi posti della hit-parade.
Nel 1970 la Rai le riserva uno speciale in quattro puntate incentrato sulla sua carriera e sulla sua vita, intitolato La cugina Orietta; un altro successo del 1971 è L'ora giusta, canzone presentata a Sanremo da Edda Ollari e Lorenza Visconti; il disco della Berti supera di gran lunga le vendite delle due interpreti originali.
Orietta Berti posa con un disco d'oroNel 1972 incide La vedova bianca, una delle sue canzoni più intense, che su una musica acustica racconta la triste vicenda (ancora attuale) di un donna il cui marito emigrante muore a causa di un incidente sul lavoro; dello stesso anno è Per scommessa, canzone il cui testo, in epoca di femminismo, affronta il tema della donna oggetto.
Negli anni 1972, ’73 e ’74 ha inciso tre album di successo dedicati al repertorio folk: Più italiane di me, Cantatele con me e Così come le canto.
Nel 1976 incide invece un album molto interessante, in quanto costituito da musiche popolari della tradizione gitana e zingara, rielaborate da Mario Battaini e Vanni Moretto, con testi scritti da Luciano Beretta descrivendo la vita nomade: si tratta di Zingari, in cui vi è anche la canzone Omar, dedicata al suo primogenito e presentata al Festival di Sanremo 1976.
Di quest'album è anche da ricordare la struggente Madre di un angelo, canzone che racconta il dramma di una mamma che ha perso il proprio figlio.
Nella sua carriera, anche un salto nel cinema, accanto a mostri sacri del calibro di Ugo Tognazzi (I nuovi mostri – episodio "L’Uccellino della Val Padana" – regia di Ettore Scola, nel 1977) e di Paolo Villaggio ("Quando c'era lui...caro lei!" nel 1978).
Tra la fine degli anni '70 e i primi anni ’80 incide una serie di canzoni per i bambini, tra i quali "Barbapapà" e "La Balena" (sigla di Domenica In).
La svolta degli anni '80  [modifica]Sempre dedicata ai bambini è la canzone La barca non va più, presentata da Orietta al Festival di Sanremo 1981, praticamente la cantante l'ha definita l'opposto di Fin che la barca va, ma non ottenne il successo sperato.
Partecipa al Festival di Sanremo 1982 con la canzone America In, ma non ottenne un buon successo.
Nel 1983 Orietta incide la sigla di Domenica In, intitolata Tagliatelle. Da qui fino alla fine degli anni 80, Orietta inciderà solo dischi con canzoni esclusivamente d'amore e chiude il periodo delle canzoni nazionalpopolari. Dal 1984 al 1989 ci sarà una collaborazione con Umberto Balsamo, Cristiano Malgioglio e Mino Reitano.
Nel 1984 la sua carriera artistica ha una svolta con l'album Le mie nuove canzoni, inizia a prodursi da sola. Da quel momento, comincia la collaborazione con Umberto Balsamo e Cristiano Malgioglio, che firmeranno per lei alcune canzoni d'amore. Con Umberto Balsamo nasceranno due 33 giri nel 1986 Futuro e nel 1989 Io come donna.
Nel 1984 partecipa al programma su canale 5 Premiatissima con sei canzoni: Pensami di Julio Iglesias, La notte è fatta per amare di Neil Sedaka, Come prima di Tony Dallara, Io che amo solo te di Sergio Endrigo, Se stasera sono qui di Luigi Tenco e Nessuno al mondo di Caterina Valente e si classifica al terzo posto con Io che amo solo te.
Nel 1986 ottiene un buon successo di pubblico e di critica al Festival di Sanremo col brano Futuro, scritto da Balsamo.
Nel 1986 partecipa a Premiatissima con la canzone Senza Te e si classifica al quarto posto.
Nell'89 Orietta presentò alle selezioni del Festival di Sanremo una canzone scritta da Mino Reitano e da Umberto Balsamo dal titolo Tarantelle, scartata perché il testo era stato giudicato troppo accusatorio al riguardo della corruzione politica.
Nel 1989 partecipa alla trasmissione C'era una volta il festival con la canzone Io tu e le rose e si classifica al quinto posto. Nello stesso anno partecipa a Una rotonda sul mare con Tu sei quello e Non illuderti mai ma non accede alla finale.
Gli anni '90: le partecipazioni televisive  [modifica]Nel 1990 partecipa di nuovo a C'era una volta il festival con Io ti daro' di più e si classifica sesta nella classifica generale ma arriva prima tra tutte le cantanti in gara. Nello stesso anno partecipa di nuovo a Una rotonda sul mare con le canzoni: Fin che la barca va e Quando l'amore diventa poesia ma non accede alla finale.
Al Festival tornerà nel 1992 con la canzone Rumba di Tango, presentata in coppia col comico/autore Giorgio Faletti. Nello stesso anno, sempre insieme a Faletti, è ospite fissa di "Acqua Calda", su Rai Due.
Nel 1993 passa a Italia 1, dove conduce con le ragazze di "Non è la RAI" la trasmissione pre-serale intitolata "Rock 'n' Roll".
Nel 1995 Orietta Berti festeggia trent’anni di carriera con la presenza fissa in qualità di ospite alla produzione della trasmissione televisiva “Domenica In” (1995/96).
Nel 1997 è tra i protagonisti di “Anima mia” con Fabio Fazio e Claudio Baglioni: proprio ad "Anima mia" duetta con Baglioni interpretando la canzone di Umberto Bindi "Il nostro concerto".
Sempre nel 1997 inizia la collaborazione con "Quelli che il calcio" (prima su Rai Tre poi su Rai Due) che proseguirà sino alla stagione 2001; qui Orietta è nelle vesti di un’inviata molto speciale, non solo sui campi di calcio, ma in giro per il globo terrestre.
Nel ’97 è insieme a Fabio Fazio la conduttrice di "Sanremo Giovani 1997", in prima serata su Rai Uno, dove terrà a battesimo tante nuove leve della musica leggera italiana.
Due anni dopo è invece la padrona di casa, insieme a Teo Teocoli, Fabio Fazio & C., del "Sanremo Notte" sempre su Rai Uno.
Nel 2000 vengono pubblicati due album che racchiudono alcuni dei successi più famosi di Orietta con il titolo "Il meglio di...Orietta Berti".
Tra le tournée in tutto il mondo (Stati Uniti – Australia – Canada – ect.) e le tournée in Italia, viene richiesta da Maurizio Costanzo per partecipare in qualità di ospite fissa all’edizione 2001-2002 della trasmissione televisiva “Buona Domenica” su Canale 5.
La collaborazione con Maurizio Costanzo, all’interno del cast di "Buona Domenica", prosegue anche negli anni 2002/03, 2003/04 e 2004/05; qui Orietta in qualità di ospite-cantante interpreta brani di successo sia italiani che stranieri.
È proprio da questa esperienza televisiva che Orietta si ispira per far uscire un nuovo CD, nel 2003, dal titolo “Emozione d'Autore” (masterizzato alla “Capitol Records” a Hollywood).
Gli anni duemila  [modifica]Dalla esperienza dei 5 anni a “Buona Domenica” nasce anche, nel 2006, “Exitos Latinos” disco in lingua spagnola formato da quattordici grandi successi sudamericani che Orietta produce con la complicità della orchestra diretta dal maestro Demo Morselli. Il disco, oltre a celebrare i 40 anni di carriera di Orietta, si ispira alle calde e suadenti atmosfere che avevano caratterizzato le produzioni discografiche del passato.
Nel 2008, insieme al maestro Sandro Comini e alla sua orchestra, nasce il suo ultimo lavoro discografico: Swing - Un omaggio alla mia maniera; sempre nello stesso anno viene messo in vendita il cofanetto con 5 cd ed un libretto intitolato Gli anni della Polydor - 1963/1978, che come recita il sottotitolo contiene "successi, inediti e rarità", ristampando quindi in digitale quasi la totalità del repertorio di maggior successo della Berti.
L'11 ottobre 2010 riceve il Premio Speciale Mia Martini alla carriera per i suoi 45 anni di attività[1]. Ha realizzato tournée in tutte le parti del mondo[2].
Partecipazioni a Festival e rassegne musicali  [modifica]Dal 1966 al 1992, ha partecipato undici volte al Festival di Sanremo.
Ha preso parte dieci volte a Un disco per l'estate, ottenendo sempre ottimi piazzamenti grazie anche al consenso del pubblico.
Dal ’68 al ’74 è stata una delle protagoniste di Canzonissima, entrando in tutte le edizioni nella finalissima e, quasi sempre, prima fra le donne. Nell'edizione 1969-1970, grazie ad un corposo apporto di cartoline voto, rimane l'unica donna in gara con "Una bambola blu".


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